Le Associazioni e i Sindacati che fanno parte della Consulta per la Pace di Milano esprimono il loro sdegno e la durissima condanna per la brutale e sanguinosa repressione messa in atto dalla giunta militare che governa la Birmania contro inermi monaci buddisti, lavoratori, studenti e cittadini che da giorni manifestano pacificamente per la democrazia, per il rispetto dei diritti umani e per ottenere condizioni di vita più dignitose.
La pacifica protesta popolare è stata brutalmente repressa dalla polizia che ha sparato contro i manifestanti uccidendone alcuni; moltissimi sono gli arresti e nel Paese è stato imposto il coprifuoco.
Le Associazioni e i Sindacati che fanno parte della Consulta per la Pace di Milano chiedono che l'Assemblea Generale ed il Consiglio di Sicurezza dell'ONU adottino chiare misure per ottenere il ripristino in tempi rapidi della democrazia e della pace in Birmania. In tal senso sostengono la proposta avanzata dall'Unione Europea per l'adozione di un embargo economico e commerciale da mantenere sino a quando la giunta militare non accetterà un tavolo di negoziato per la transizione alla democrazia, sotto l'egida del Segretario Generale ONU, e sino a quando tutti i prigionieri politici e sindacali non verranno liberati.
Inoltre richiedono che il Governo italiano adotti tutte le misure necessarie affinché le imprese italiane ed europee interrompano i rapporti economici e le importazioni dalla Birmania.
Le Associazioni e i Sindacati che fanno parte della Consulta per la Pace di Milano per esprimere la loro solidarietà con il popolo birmano così duramente represso promuovono un
PRESIDIO
Lunedì 1 ottobre alle ore 18,00
In P.za San Babila a Milano
Aggiungo il link dell'appello on line lanciato da amnesty